Il capolavoro di Christa Paeffgen, in arte Nico, è anche una delle grandi opere d'arte del Novecento.
Più melodico e meno aspro del precedente The Marble Index, e prodotto da John Cale, che suona inoltre la maggior parte degli strumenti, il disco si
apre con l'invocazione al Guardiano della Follia: in parte strega wagneriana, in parte dea, ai piedi della sua abbazia, Nico
imprime i suoi messaggi sibillini su foglie morte che lascia trasportare dal vento, mentre la musica scorre come magma, inesorabile.
Al di là di ciò che si è detto sul canto ieratico della chanteuse tedesca, e sulla musica distante e sublime perennemente
avvolta nel gelido vento di viola e harmonium, Desertshore travalica spesso il territorio
strettamente musicale, trasformando il Dolore in Sacro. Inutile citare, in questa sede, i singoli pezzi che compongono
questo grande specchio dell'anima: un'opera che va fruita nella sua interezza, dai presagi di The Falconer,
alla struggente bellezza di Afraid, all'atmosfera macabra di Le Petit Chevalier,
alla maestosità di Abschied, fino alla pazzia di Mutterlein e All That Is My
Own.
Il disco che ha anticipato di anni le atmosfere più cupe della new wave, e continua ad ispirare anche artisti
di oggi, è, paradossalmente, anche il disco che meno ha a che vedere con i generi stessi che può aver fondato (il
gothic-rock ad esempio).
Epocale.
Nota:
DESERTSHORE è stato ripubblicato nel 2007 dalla Warner, in un ottimo doppio cd rimasterizzato, contenente anche
il precedente MARBLE INDEX.
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Tracklist
1. Janitor of Lunacy 2. The Falconer 3. My Only Child 4.
Le Petit Chevalier 5. Abschied 6. Afraid 7. Mutterlein 8. All That Is My Own
Lyrics
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